Collana scientifica Exhibit Sostenibile
Exhibit Sostenibile è una preziosa occasione per sviluppare linee di ricerca di interesse per il contemporaneo, individuando soluzioni innovative e sostenibili capaci di riorientare il settore espositivo.
In un contesto di crisi climatica, energetica ed economica, è infatti cruciale affrontare le tematiche legate alla sostenibilità a livello sistemico, intercettando diversi ambiti del sapere, tra cui quello espositivo non appare secondario: paradossalmente proprio in questo settore disciplinare – in cui il progetto si configura come flessibile, adattabile, impermanente e temporaneo – il rischio di sprechi significativi, con rilevanti impatti economici e ambientali, è ancora più elevato.
La collana intende dunque diffondere conoscenze transdisciplinari legate al design e all’allestimento in un’ottica di ricerca di sostenibilità, intesa ad ampio spettro come sostenibilità ambientale, sociale ed economica. In questa prospettiva il design è chiamato a interrogarsi su processi, metodi e strumenti che si possano proporre come nuove prassi e nuove pratiche allestitive; è chiamato a definire policy e linee guida capaci di intercettare le esigenze di un mondo che cambia, per orientare le azioni dei policy-maker e dei grandi player istituzionali; è chiamato infine ad agire su un livello informativo e formativo, per sensibilizzare i cittadini, potenziali visitatori e utenti delle esibizioni, verso un cambiamento valoriale radicato e diffuso.
Al momento non esiste un approccio codificato, né un modello replicabile e trasferibile, per guidare la progettazione di un allestimento in chiave sostenibile, tuttavia si possono individuare casi studio virtuosi che promuovono requisiti di compatibilità ambientale, considerando il fine-vita dei manufatti fin dalle prime fasi progettuali.
In tale quadro, la collana è aperta a contributi che esplorino il concetto di “sostenibilità” nei processi, negli approcci, nelle metodologie e nelle pratiche allestitive (per mostre, fiere ed eventi in generale), con il fine di costruire una raccolta teorica e applicativa che istituisca la figura dell’eco-allestitore e che diffonda una nuova consapevolezza progettuale agendo su una molteplicità di livelli:
- Sensibilizzare
- Diffondere conoscenze
- Costruire competenze
- Orientare (politiche e normative)
Il mondo dell’esporre costituisce così un campo d’azione strategico per sperimentare buone pratiche sostenibili e ci offre l’occasione per riflettere ad ampio raggio su un nuovo «manifesto per una sensibilità circolare» esportabile anche in altri settori, ma necessita un ripensamento sia culturale che strumentale su cui siamo tutti chiamati a riflettere.
A CURA DI
Davide Crippa
Architetto e PhD in Architettura degli Interni e Allestimento, ha frequentato i maestri del design italiano, completando la sua formazione con uno sguardo interdisciplinare.
Nel 2004 fonda lo studio Ghigos e da allora porta avanti una ricerca ad ampio respiro tra mostre, installazioni e progetti di rilevanza internazionale.
Dal 2007 al 2021 insegna al Politecnico di Milano e alla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano; oggi è Professore Associato presso l’università Iuav di Venezia e, dal 2022, è direttore del Master in Innovation design and Management nella stessa università.
Scrive articoli e pubblica libri di teoria e critica del progetto, proiettando sempre la sua attenzione verso scenari in continua evoluzione; attualmente sta indagando le potenzialità dell’interaction design e delle nuove tecnologie di digital fabrication in un’ottica di economia circolare, con un focus specifico sulla sostenibilità degli allestimenti.
COMITATO SCIENTIFICO
Valeria Arrabito
Segretaria Generale del Comitato italiano dell’International council of museums, l’organizzazione internazionale di musei e professionisti museali impegnata nella ricerca, conservazione e valorizzazione del patrimonio naturale e culturale mondiale, presente e futuro, tangibile e immateriale.
Manager culturale, consulente e docente, Valeria Arrabito collabora con alcune delle più prestigiose organizzazioni internazionali e nazionali del settore culturale.
È responsabile delle attività del Comitato italiano dell’International Council of Museum e sovrintende alla progettazione di convegni, seminari, webinar, pubblicazioni e alla gestione ordinaria e straordinaria dell’ente, ivi compresi gli aspetti civilistici, organizzativi, fiscali e tributari.
Esperta di marketing territoriale, ha svolto attività di analisi e promozione delle risorse turistiche, nell’ambito del Programma territoriale Bandiere arancioni del Touring Club Italiano, curando l’applicazione e la gestione del sistema di certificazione e la pianificazione per lo sviluppo dei piccoli borghi eccellenti dell’entroterra italiano.
Ha organizzato e supervisionato oltre 100 Convegni nazionali e internazionali su importanti temi relativi alla conservazione, gestione e valorizzazione del patrimonio culturale, lavorando a stretto contatto con musei pubblici, fondazioni, imprese, ONG, organizzazioni intergovernative, ministeri, ecc.
Le sue competenze comprendono una forte expertise nella gestione delle organizzazioni non profit con un focus sul rapporto pubblico/privato, fundraising, gestione delle risorse umane, mecenatismo, rapporti con investitori e sponsor.
Alberto Bassi
Alberto Bassi si occupa di storia e critica del design ed è professore ordinario all’Università Iuav di Venezia e delegato del Rettore alla Comunicazione. Coordina il corso di laurea magistrale in Product, visual e interior design. Fa parte del Comitato Scientifico dell’Archivio
Progetti Iuav, nonché di collane di volumi e riviste scientifiche di design.
Ha collaborato con riviste di settore – come “Casabella”, “Abitare” e “Auto & Design” – e quotidiani; ha scritto numerosi libri, fra cui:
- La luce italiana (Electa, 2004)
- Design anonimo in Italia. Oggetti comuni e progetto incognito (Electa, 2007);
- Food design in Italia. Il progetto del prodotto alimentare (Electa, 2015), premiato con il Compasso d’oro ADI nel 2108;
- Design contemporaneo. Istruzioni per l’uso (Il Mulino, 2017).
È Presidente del Comitato Scientifico del cluster tecnologico nazionale MinIt-Made in Italy ed è fondatore della Rete Innovativa
Regionale del Veneto Face-Design, di cui è coordinatore scientifico. Ha fatto parte di progetti di ricerca nazionali e internazionali; attualmente coordina la presenza dell’ambito di design Iuav dentro l’ecosistema dell’innovazione Inest-PNRR.
Barbara Di Prete
Architetto e phd in Architettura degli Interni e Allestimento, è Professore Associato presso il Dipartimento di Design del Politecnico di Milano, dove porta avanti una ricerca tra urban design e interior design, focalizzando l’attenzione sugli aspetti relazionali del progetto.
Nel 2004 fonda con Davide Crippa lo studio Ghigos realizzando mostre, installazioni e vari progetti per istituzioni di rilievo internazionale (es. Maxxi, Expo2015, MoMA, Triennale di Milano, Biennale di Venezia).
Nel 2013 fonda un fablab design oriented sperimentale, volto a coniugare ed esplorare le competenze tecniche, l’impatto sociale e le frontiere estetiche delle nuove tecnologie digitali.
Dal 2015 coordina il master in Urban Interior Design (MUID), ora master in Design for Public Space, organizzato e promosso dal Politecnico di Milano e da POLIdesign.
Con il gruppo DHoC (Design for Hospitable City) e con il Fablab Social Factory persegue la dissoluzione dei tradizionali confini disciplinari e indaga ruolo e opportunità del progetto nello scenario contemporaneo, in particolare indagando le potenzialità della digital fabrication in un’ottica di sostenibilità e di economia circolare con applicazioni in ambito urbano. Su questi temi sta attualmente seguendo le ricerche finanziate “De.Sign. Il ruolo del design nel processo di transizione energetica” (per ENEA); “CAPitoli Urbani” (per CAP); “AMSHI – Advanced solutions for mitigating the impact of heat islands on urban roads” (per l’Alta Scuola Politecnica) e “Greenway dei due parchi. Vivere il territorio” (per Regione Lombardia).
Raffaella Fagnoni
Professore ordinario di Design all’Università Iuav di Venezia dove è docente di Laboratori di progetto e di Design dello spazio civico.
Dal 2022 coordina il dottorato di ricerca in Scienze del Design, e dal 2023 il centro studi Ctrl Junk + Lab. Dal 1995 al 2019 ha lavorato presso l’Università di Genova, dove ha diretto il corso di laurea magistrale in Design del prodotto e dell’evento e il corso di dottorato in Design.
Ha svolto attività didattica e di ricerca anche all’estero, in Iran e in Cina. È stata nel direttivo della Società scientifica nazionale di Design per due mandati. I temi di ricerca si concentrano sul design per la transizione sostenibile e l’innovazione circolare territoriale, il design per l’impatto sociale, il design dei servizi per gli interessi pubblici, l’innovazione sociale, il riuso e il riciclo, con l’obiettivo di intervenire sulle problematiche emergenti attraverso il coinvolgimento attivo degli stakeholder e la valorizzazione del patrimonio locale.
Fa parte dell’ecosistema dell’innovazione iNEST2023, Spoke 3 Green and Digital Transition, e del cluster nazionale “NSBVN – Sustainable Exhibit”.
Architetto e PhD in Architettura degli Interni e Allestimento, ha frequentato i maestri del design italiano, completando la sua formazione con uno sguardo interdisciplinare.
Nel 2004 fonda lo studio Ghigos e da allora porta avanti una ricerca ad ampio respiro tra mostre, installazioni e progetti di rilevanza internazionale.
Dal 2007 al 2021 insegna al Politecnico di Milano e alla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano; oggi è Professore Associato presso l’università Iuav di Venezia e, dal 2022, è direttore del Master in Innovation design and Management nella stessa università.
Scrive articoli e pubblica libri di teoria e critica del progetto, proiettando sempre la sua attenzione verso scenari in continua evoluzione; attualmente sta indagando le potenzialità dell’interaction design e delle nuove tecnologie di digital fabrication in un’ottica di economia circolare, con un focus specifico sulla sostenibilità degli allestimenti.
Segretaria Generale del Comitato italiano dell’International council of museums, l’organizzazione internazionale di musei e professionisti museali impegnata nella ricerca, conservazione e valorizzazione del patrimonio naturale e culturale mondiale, presente e futuro, tangibile e immateriale.
Manager culturale, consulente e docente, Valeria Arrabito collabora con alcune delle più prestigiose organizzazioni internazionali e nazionali del settore culturale.
È responsabile delle attività del Comitato italiano dell’International Council of Museum e sovrintende alla progettazione di convegni, seminari, webinar, pubblicazioni e alla gestione ordinaria e straordinaria dell’ente, ivi compresi gli aspetti civilistici, organizzativi, fiscali e tributari.
Esperta di marketing territoriale, ha svolto attività di analisi e promozione delle risorse turistiche, nell’ambito del Programma territoriale Bandiere arancioni del Touring Club Italiano, curando l’applicazione e la gestione del sistema di certificazione e la pianificazione per lo sviluppo dei piccoli borghi eccellenti dell’entroterra italiano.
Ha organizzato e supervisionato oltre 100 Convegni nazionali e internazionali su importanti temi relativi alla conservazione, gestione e valorizzazione del patrimonio culturale, lavorando a stretto contatto con musei pubblici, fondazioni, imprese, ONG, organizzazioni intergovernative, ministeri, ecc.
Le sue competenze comprendono una forte expertise nella gestione delle organizzazioni non profit con un focus sul rapporto pubblico/privato, fundraising, gestione delle risorse umane, mecenatismo, rapporti con investitori e sponsor.
Nel 2004 fonda lo studio Ghigos e da allora porta avanti una ricerca ad ampio respiro tra mostre, installazioni e progetti di rilevanza internazionale.
Dal 2007 al 2021 insegna al Politecnico di Milano e alla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano; oggi è Professore Associato presso l’università Iuav di Venezia e, dal 2022, è direttore del Master in Innovation design and Management nella stessa università.
Scrive articoli e pubblica libri di teoria e critica del progetto, proiettando sempre la sua attenzione verso scenari in continua evoluzione; attualmente sta indagando le potenzialità dell’interaction design e delle nuove tecnologie di digital fabrication in un’ottica di economia circolare, con un focus specifico sulla sostenibilità degli allestimenti.
Alberto Bassi si occupa di storia e critica del design ed è professore ordinario all’Università Iuav di Venezia e delegato del Rettore alla Comunicazione. Coordina il corso di laurea magistrale in Product, visual e interior design. Fa parte del Comitato Scientifico dell’Archivio
Progetti Iuav, nonché di collane di volumi e riviste scientifiche di design.
Ha collaborato con riviste di settore – come “Casabella”, “Abitare” e “Auto & Design” – e quotidiani; ha scritto numerosi libri, fra cui:
- La luce italiana (Electa, 2004)
- Design anonimo in Italia. Oggetti comuni e progetto incognito (Electa, 2007);
- Food design in Italia. Il progetto del prodotto alimentare (Electa, 2015), premiato con il Compasso d’oro ADI nel 2108;
- Design contemporaneo. Istruzioni per l’uso (Il Mulino, 2017).
È Presidente del Comitato Scientifico del cluster tecnologico nazionale MinIt-Made in Italy ed è fondatore della Rete Innovativa
Regionale del Veneto Face-Design, di cui è coordinatore scientifico. Ha fatto parte di progetti di ricerca nazionali e internazionali; attualmente coordina la presenza dell’ambito di design Iuav dentro l’ecosistema dell’innovazione Inest-PNRR.
Architetto e phd in Architettura degli Interni e Allestimento, è Professore Associato presso il Dipartimento di Design del Politecnico di Milano, dove porta avanti una ricerca tra urban design e interior design, focalizzando l’attenzione sugli aspetti relazionali del progetto.
Nel 2004 fonda con Davide Crippa lo studio Ghigos realizzando mostre, installazioni e vari progetti per istituzioni di rilievo internazionale (es. Maxxi, Expo2015, MoMA, Triennale di Milano, Biennale di Venezia).
Nel 2013 fonda un fablab design oriented sperimentale, volto a coniugare ed esplorare le competenze tecniche, l’impatto sociale e le frontiere estetiche delle nuove tecnologie digitali.
Dal 2015 coordina il master in Urban Interior Design (MUID), ora master in Design for Public Space, organizzato e promosso dal Politecnico di Milano e da POLIdesign.
Con il gruppo DHoC (Design for Hospitable City) e con il Fablab Social Factory persegue la dissoluzione dei tradizionali confini disciplinari e indaga ruolo e opportunità del progetto nello scenario contemporaneo, in particolare indagando le potenzialità della digital fabrication in un’ottica di sostenibilità e di economia circolare con applicazioni in ambito urbano. Su questi temi sta attualmente seguendo le ricerche finanziate “De.Sign. Il ruolo del design nel processo di transizione energetica” (per ENEA); “CAPitoli Urbani” (per CAP); “AMSHI – Advanced solutions for mitigating the impact of heat islands on urban roads” (per l’Alta Scuola Politecnica) e “Greenway dei due parchi. Vivere il territorio” (per Regione Lombardia).
Professore ordinario di Design all’Università Iuav di Venezia dove è docente di Laboratori di progetto e di Design dello spazio civico.
Dal 2022 coordina il dottorato di ricerca in Scienze del Design, e dal 2023 il centro studi Ctrl Junk + Lab. Dal 1995 al 2019 ha lavorato presso l’Università di Genova, dove ha diretto il corso di laurea magistrale in Design del prodotto e dell’evento e il corso di dottorato in Design.
Ha svolto attività didattica e di ricerca anche all’estero, in Iran e in Cina. È stata nel direttivo della Società scientifica nazionale di Design per due mandati. I temi di ricerca si concentrano sul design per la transizione sostenibile e l’innovazione circolare territoriale, il design per l’impatto sociale, il design dei servizi per gli interessi pubblici, l’innovazione sociale, il riuso e il riciclo, con l’obiettivo di intervenire sulle problematiche emergenti attraverso il coinvolgimento attivo degli stakeholder e la valorizzazione del patrimonio locale.
Fa parte dell’ecosistema dell’innovazione iNEST2023, Spoke 3 Green and Digital Transition, e del cluster nazionale “NSBVN – Sustainable Exhibit”.